Il contributo dell'INRIM al progetto EMRP "Microwave and Terahertz metrology for homeland security"

Le caratteristiche peculiari delle onde nelle bande millimetriche ed al terahertz (THz) consentono di studiare proprietà dei materiali altrimenti non accessibili. Per lungo tempo queste bande di frequenza sono state utilizzate solo per applicazioni scientifiche quali la radioastronomia o la spettroscopia in laboratorio; più di recente, con il maturare della tecnologia, sono apparsi sul mercato prodotti commerciali ed ora le onde millimetriche ed al THz sono sempre più usate nell’ambito della sicurezza negli scanner personali e negli spettrometri per il rilevamento di sostanze illecite o pericolose. Ciononostante, non sono stati ancora sviluppati metodi per la riferibilità delle misure spettroscopiche con particolare riferimento a parametri importanti quali la frequenza e l’intensità di campo. In conseguenza di ciò, i risultati di misurazioni analoghe spesso differiscono per via della strumentazione utilizzata, rendendoli non confrontabili e, quindi, inaffidabili. D’altro canto, la carenza di capacità di misura e di metodologie per la valutazione dei principali parametri di sistema ostacolano lo sviluppo della tecnologia stessa e non consentono uno studio affidabile dell’esposizione umana, necessario per verificare la compatibilità con le disposizioni in materia di protezione e per stabilire limiti di esposizione ove tali disposizioni non esistono. Inoltre, l’assenza di capacità metrologiche frena l’uso delle radiazioni THz come strumento di misura per applicazioni di sicurezza in cui l’affidabilità è cruciale. Il progetto EMRP “Microwave and Terahertz Metrology for Homeland Security” (“THz Security”) [1] si propone di affrontare questi problemi per fornire soluzioni che consentano lo sviluppo di tecnologie e per aumentare, in Europa, la competitività delle istituzioni di ricerca e delle industrie costruttrici di strumentazione nel campo in esame. Al progetto partecipano gli Istituti Metrologici di Italia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera, Slovacchia, l’Università Tecnica di Berlino, l’Università di Marburg (Germania), il CNRS francese e due industrie.